Quanto un sorriso? Quanto uno sguardo? Quanto un abbraccio? Quanto un soffritto di pancetta? O il tempo di spegnere una sigaretta? I 90' più recupero del derby? I minuti che passano da quando la cameriera ti consegna il piatto che hai aspettato per quasi due ore a quando te lo sei spazzolato via tutto? Quanto un turno di Blood Bowl? Quanto la puntata di un telefilm demenziale? Il tempo di dividere in mazzetti le carte da gioco? Quanto il tiro di un dado? Quanto una passeggiata? Quanto l'infusione di una bustina di tè? Quanto un dvd pieno di vecchie foto? Quanto fare la schiuma al latte per preparare il cappuccino? Il tempo interminabile di cui hanno bisogno le patate nel forno? Quanto una gara di dolci? Quanto un bicchierino di Armagnac? Il tempo di un bacio?
Di sicuro è limitata... ma forse è proprio questo il punto: darle un inizio e una fine. Se fossimo perennemente felici non noteremmo neanche la differenza e tante piccole cose speciali che normalmente ci tirano su di morale rimarrebbero solo piccole cose da nulla.
E di sicuro lo scorso weekend ne ho ricevuto una buona dose. Di piccole cose da niente, ma molto speciali. Di felicità.
...strano che una buona parte di esse riguardasse il cibo, vero?
Di sicuro è limitata... ma forse è proprio questo il punto: darle un inizio e una fine. Se fossimo perennemente felici non noteremmo neanche la differenza e tante piccole cose speciali che normalmente ci tirano su di morale rimarrebbero solo piccole cose da nulla.
E di sicuro lo scorso weekend ne ho ricevuto una buona dose. Di piccole cose da niente, ma molto speciali. Di felicità.
...strano che una buona parte di esse riguardasse il cibo, vero?
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