venerdì 19 marzo 2010

No day but today: measure your life in LOVE

Aria di cambiamenti... sarà la primavera che bussa alla porta?

Lunedì mattina credevo che il mondo, il mio mondo, fosse finito.
Disastro totale. Distruzione apocalittica. Un vero e proprio macello, insomma.
Ma per lo meno ero fuori dal limbo. Bella consolazione, no? sapere di non trovarsi più nel limbo e di essere precipitati all'inferno... Decisamente un pessimo inizio di settimana. Un pessimo inizio d'anno, in realtà.

Poi un raggio di sole.
Una panchina. Una birra. Un sorriso.
Non dico che tutto si sia sistemato all'istante, ma i torrenti di lacrime hanno trovato una diga forte e sicura pronta a contrastarli. Qualcuno ha rimesso in piedi le mie fondamenta che erano sul punto di crollare: il pianto si è calmato e ho intravisto di nuovo la strada per il paradiso.
Per lo meno ora so che ci può essere ancora un paradiso... lontano forse, difficile da raggiungere, ma c'è. E' là, da qualche parte e so che sta aspettando me.
Ce la posso fare: sarò felice, lo so.

E dato che alla fin fine il mio mondo era in qualche modo sopravvissuto al tracollo, martedì ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima in vita mia... e ne serberò per sempre uno splendido ricordo. E se il ricordo pian piano sbiadirà, avrò sempre le mie parole scritte a farmi rivivere quei momenti.

Si continua, ci si rialza, si prende un'altra strada... magari si cammina con un po' più di incertezza dopo essere caduti ed essersi fatti male, ma non si può rimanere stesi a terra ad aspettare chissà chi o chissà cosa. Si va avanti.

Basta vivere di ricordi, di passato. Basta sperare in un futuro che non so cosa o dove porterà. E' il presente che devo vivere. E' il presente che è importante. Questo momento, ogni momento: in ogni istante vive la mia eternità.

Ho amato.
Amo.
Amerò.
E non sarà mai tempo sprecato.

"Yesterday is history, tomorrow is a mystery, but today is a gift. That is why it is called the 'present'."
"Ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono ed è per questo che si chiama 'presente'."

domenica 14 marzo 2010

Un amore di plastica

Love is a many splendored thing
Love lifts us up where we belong

All you need is love!

Love is just a game


Volevo essere più forte di ogni tua perplessità, ma io non posso accontentarmi se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica!




Oggi va così... mi gira male. Nessuna ragione in particolare. Ho solo voglia di essere felice... felice davvero: profondamente, totalmente ed irrimediabilmente felice. Invece non mi ricordo più nemmeno come ci si sente. Sì, ci sono momenti di gioia, attimi di contentezza, persino giorni luminosi, ma niente di duraturo, niente di completamente reale e tangibile. E' proprio vero: tutto ciò di cui hai bisogno è l'amore. O almeno è ciò di cui sento di aver bisogno io. Poi però qualcuno ti ricorda che l'amore non basta. Certo, ci sono tante altre cose che servono per far funzionare un rapporto: passione, rispetto, complicità, fiducia, fedeltà, condivisione e così via... ma è l'amore, l'Amore che fa girare tutto. Quindi a me viene da pensare che se c'è l'Amore, tutto il resto dovrebbe venire da sé, spontaneo, automatico. Se ci si ama davvero i problemi si risolvono insieme...
Col cazzo. A quanto pare no. O meglio: io continuo a pensare che sia così, ma i fatti purtroppo mi smentiscono. E purtroppo la mia felicità continua a dover dipendere da qualcuno che non sono io. Purtroppo non basta solo amare per essere felici: c'è bisogno anche di essere riamati. E' inutile prendersi in giro... Non basta amare. Non. Basta. Perché a tutti piace sentirsi speciali, essere il centro dell'universo per qualcuno che è il centro del nostro, dipendere da qualcuno che dipende da noi.
Qualcuno una volta mi ha detto che l'Amore è come una piantina delicata: ha bisogno di cure costanti, di acqua, di concime, di tante piccole attenzioni quotidiane altrimenti deperisce e alla fine muore. Io avevo una piantina meravigliosa, piccina piccina, appena nata... aveva tanti teneri germogli e qualche bocciolo, promessa di fiori profumati e frutti succosi... Era riuscita a farsi strada in un terreno accidentato, ma era sopravvissuta comunque, caparbia e sfacciata. Poi è rimasta senza luce e senza acqua troppo a lungo ed ora sta cominciando a seccarsi poco a poco. Finché ci sarà speranza di vederla rinvigorire sarò sempre restia a gettarla, però a volte, anche se è difficile e fa male, bisogna accettare la realtà: che forse non si riprenderà mai, che forse non diventerà mai l'albero che eri convinto sarebbe diventata. E io non mi voglio accontentare, eventualmente, di un arbusto striminzito: mi merito l'albero, mi merito i fiori, mi merito i frutti.
E' per questo che lascerò che questa piantina, o quel che ne rimane, faccia un po' quel cavolo che le pare. Io la mia parte l'ho fatta. Io ci ho messo tutto quello che ci potevo mettere. Io le ho dato tutto ciò che avevo da darle. Adesso basta: mi serve qualcosa in cambio. Ne ho bisogno. Voglio i germogli, i boccioli oppure che si secchi definitivamente. Detesto questo bilico, non ne posso più.

Voglio solo essere felice... è chiedere tanto?




Sembra proprio di sì... finirò per comprarmi una piantina di plastica.