martedì 26 ottobre 2010

Buon viaggio, Marietta

Cos'avevo detto nell'ultimo post? Che le cose cominciavano ad andare bene? Ecco, quest'anno va così: appena mi fermo un istante a pensare che finalmente tutto gira dal verso giusto, che è un bel periodo, che sono felice succede qualcosa di brutto. Sarò io che mi attiro da sola la sfiga? Non ci credo... insomma, in questo bel momento ieri è venuta a mancare la nonna Maria. 
Sapevo che sarebbe successo presto, speravo addirittura che succedesse, però non è mai bello quando poi capita davvero. Almeno ora sta bene ed è tornata con Tony (mio nonno era così tenero quando la chiamava, mezzo in dialetto veneto, "la me dolce metà"). Avrà anche scoperto che le abbiamo detto un po' di bugie a proposito di Anthony, ma sono sicura che ha capito il motivo... e adesso se lo può coccolare senza paura di farlo cadere.
Non so perché, ma quando muoiono persone care comincio sempre a pensare alle cose che facevano da mangiare e che ora non ci sarà più qualcuno che mi preparerà quella determinata cosa esattamente allo stesso modo, con lo stesso sapore...
La nonna Maria per me sa di conserva di pomodoro, i pomeriggi d'estate in terrazza, le cassette rosse al sole, i pentoloni pieni d'acqua bollente, le bottiglie di passata, i barattoli di pelati...
Sa dell'anice con cui profumava le pizzelle, spalmate di marmellata chiara per merenda...
Sa di montagne di patate pelate, tagliate, lasciate in ammollo e fritte, il sabato sera...
Sa di fusilli alla nizzarda, maionese, olive, tonno e uova sode... e cetriolini sott'aceto.
Sa di arrosto col sughetto sbruciacchiato e patate al forno con la crosticina, di frittelle di fiori di zucca e torta di carote, di gnocchi di patate normali e al formaggio e pasta al forno con un angolo senza besciamella...
Sa anche di pizza al taglio il martedì a pranzo, perché il lunedì la pizzeria era chiusa per turno.
Mia nonna suona così e così e ha il colore acceso e deciso, forte come lei, dei fiori di fucsia che mi lasciava rubare dalle sue piante per usarle come bacchette magiche.
Ciao nonna, c'è una bicicletta per te anche in Cielo.
Ti voglio bene.

sabato 23 ottobre 2010

Time for Rent

Mi sono accorta che quando sto male o attraverso brutti momenti o periodi incasinati sento molto di più il desiderio, il bisogno di scrivere... sarà un caso che io non abbia più postato nulla da agosto? Ora scrivo, ma solo perché non voglio abbandonare queste mie pagine a se stesse: mi sono affezionata al mio blog che non legge nessuno! 
Alla fin fine non importa che ci sia qualcuno che lo segue, quanto che io possa di tanto in tanto sfogarmi un po'. Ormai posso solo lamentarmi di piccole cose però! :D 
Tipo che l'altra metà della mela vive a 402km. di distanza... però c'è e mi rende felice anche da così lontano. 
Tipo che preparare la tesi è una gran rottura... però ho finito gli esami e mi manca poco per concludere tutto. 
Tipo che non ho ancora imparato a cantare come vorrei... però sono la voce dei Ritardo Cronico e sarò Joanne in una produzione amatoriale di Rent. 

Ossantapatata!
Sarò Joanne!
IO!
Moi
Myself
Yo misma

Non mi sembra vero... In realtà ancora mi chiedo cosa si sia fumato Gigi quando ha pensato a me per quel ruolo, ma non importa perché mi piace un sacco!!! Certo, sarà strano con una Maureen "diversa dal solito"... la mia Maureen è sempre stata la Bea (che stavolta sarà Mimì, invece). La nuova non l'ho ancora conosciuta... staremo a vedere. Intanto posso dire che Mark ci azzecca tantissimo e non vedo l'ora di provare il tango con lui. 
Sono malata di Rent, che ci posso fare? Tra l'altro, a proposito di Rent, proprio oggi hotmail mi ha comunicato che chiuderanno i live.spaces e verranno trasferiti su wordpress così sono andata a vedere il mio, questa specie di blog a cui non accedevo da qualcosa come quattro anni. Ho trovato un intervento che avevo scritto nell'aprile del 2006, poco prima dell'uscita della versione italiana del film di Rent in cui raccontavo come avevo conosciuto questo musical... tutta la storia, dal viaggio a Londra con la Patti alla trasferta milanese con la Chiara e Franco... quanti ricordi!
Era scritto in maniera orribile, ma rimane pur sempre un pezzetto di me quindi ho deciso che in onore dell'inizio di questa nuova Rent-avventura copierò qui la (vecchissima) storia di come ho conosciuto Rent (did I mentioned that it changed my life?).

Il mio primo RENT
Posted on 20 aprile 2006 by patataalforno 
Manca ormai un solo giorno all’arrivo della versione italiana di Rent nelle sale cinematografiche e per l’occasione (oltre ad invitare TUTTI ad andare al cinema a vederlo) ho pensato di raccontare come ho io conosciuto Rent… È successo per caso, molti anni fa…
In quarta superiore (1999) sono andata a fare un weekend a Londra con mia zia. Io non c’ero mai stata, ma lei sì e mi disse che non si poteva andare a Londra senza vedere un musical… così ci guardammo un po’ intorno alla ricerca di un bel musical da vedere il sabato per cui ci fossero ancora dei posti liberi. La scelta era tra The Phantom of the Opera e Rent. Il fantasma era uno dei musical più famosi, mentre all’epoca né io né lei avevamo mai sentito parlare di Rent, così decidemmo di andare a vedere Il Fantasma dell’Opera (ancora adesso se ci penso mi mangerei le mani!)
Comunque il musical fu bellissimo e io mi dimenticai molto presto di Rent perché non sapevo neanche cosa fosse. Passarono un paio d’anni e nel 2001 (mi pare fosse quello l’anno... o era il 2000?) per un certo periodo fui molto amica di un ragazzo (Cristiano -che tra l’altro sabato prossimo si sposa: AUGURI!-) che conosceva un cantante (Umberto Scida) che faceva parte del cast italiano di Rent. Questo Umberto l’aveva invitato all’ultima performance del musical a Bologna. E non intendo l’ultima di Bologna, ma l’ultima ultima dopo la quale ognuno del cast sarebbe andato per la sua strada. Beh, Cristiano mi chiese se mi andava di accompagnarlo a vedere questo musical e io pensai che un musical è sempre un musical e risposi "Perché no?".
Un pomeriggio della settimana successiva sento suonare alla porta: guardo fuori e chi vedo? Cristiano! Era passato a prendermi per andare a vedere Rent a Bologna e io me ne ero COMPLETAMENTE DIMENTICATA! Per fortuna ero vestita (di solito quando sono in casa mi metto la tuta o qualcosa di comodo tipo pigiama) così ho afferrato la borsa e sono corsa fuori. Arriviamo al Teatro delle Celebrazioni di Bologna, ritiriamo i biglietti che Umberto Scida ci ha fatto tenere da parte e ci sediamo. Io non so cosa aspettarmi perché di Rent non so proprio nulla se non che l’ha prodotto la moglie di Pavarotti.
La scenografia è strana, fatta con pezzi di metallo, parti di biciclette… sono un po’ perplessa. Poi si abbassano le luci, entra un tipo con un maglione a righe e una sciarpa anche lei a righe: "Vigilia di Natale a New York…" Sono già presa… da lì in avanti è un turbinio di emozioni indescrivibile. È tutto così bello, così vero. E la musica è così coinvolgente… "Benny, cazzo!" Ma si può dire "cazzo" in una canzone? Suona così strano… tutto suona un po’strano: l’italiano fa un effetto un po’ particolare, ma io non conosco le canzoni in lingua originale e ci faccio presto l’orecchio. Alla fine del primo atto sono convinta che le canzoni di Rent non potrebbero essere state tradotte in nessun’altro modo.
Il secondo atto è devastante: non faccio quasi altro che piangere (e ancora adesso è così), ma esco dal teatro entusiasta. Ma non è finita perché Cristiano vuole andare a salutare Umberto nei camerini. Nei camerini?! Io non sono mai stata nei camerini di qualcuno di così importante (ormai per me il cast di Rent era quasi un sogno)… comunque entriamo: c’è un sacco di gente, ci sono tutti, ancora truccati e coi costumi di scena e quasi tutti piangono. Vengo presentata a qualcuno, un bacio a Umberto Scida, uno a Michele Carfora, uno a Francesca Taverni e ad altri che adesso neanche mi ricordo perché allora non sapevo chi fossero. All’improvviso entra un tipo che dice qualcosa tipo: "Siete stati tutti bravissimi, come sempre. Purtroppo lo sapete, questo spettacolo non ha dato i risultati sperati (in termini di soldini) quindi da oggi si chiude baracca. È stato bello arrivare fino a qui con voi e se mai un giorno si rimetterà in piedi Rent, posso dirvi già da ora che siete tutti confermati nel cast".
E giù lacrime, tutti che piangevano e si abbracciavano… una tristezza terribile. Ho pensato: ma come? Ho appena scoperto Rent e già finisce tutto?
Che serata… a tutti quelli che mi chiedevano com’era stato questo musical tutto in italiano rispondevo che era meraviglioso e che suonava bene anche con i testi in italiano.
Poi un giorno vado all’Iper di Ferrara per fare la spesa coi miei e guardando tra i cd lo vedo: RENT! Quello in italiano, proprio quello che ho visto io! Convinco mio papà a prendermelo e me lo ascolto tutto subito appena arrivo a casa… oggi ormai quel cd è consumato dalle tante volte che l’ho sentito… è stato per caso anche che sia entrata in possesso della versione del cast di Broadway (grazie a Roxy e Michele del PV – Percorso Vita- dove andavo a giocare a pallavolo): e chi se l’aspettava che esistesse qualcun’altro che amava Rent? In un anno non avevo trovato nessuno… Poi ho rotto talmente le scatole ai miei amici che li ho convinti ad ascoltarlo… ad alcuni è piaciuto subito (Franco e la Chiara), ad altri c’è voluto un po’ (Riky, Fabio, Dave…), a qualcuno proprio non c’è stato verso (Bea, Bobo), ma d’altra parte i gusti sono gusti! E vengo a sapere che ci fanno un film! Il film di Rent: che notizia… troppe cose in così poco tempo perché all’inizio di quest’anno (quando ormai ero rassegnata a non vedere più Rent in teatro (niente in Italia, niente a Londra: solo a Broadway che è un po’ fuori dalla mia portata) leggo sempre per caso, che sarà a Milano per una settimana! GAUDIO! Stavo proprio gongolando… Se non trovo nessuno che viene con me, ci vado da sola!! E invece la Chiara e Franco sono venuti con me… in compagnia è ancora meglio!
Io e Chiara andiamo in treno, Franco è a Bergamo per lavoro e ci raggiunge là (poi si torna in macchina con lui). Ho prenotato i biglietti su internet e siamo in prima fila! Dento il Teatro Ventaglio è grande, ma non è tutto pieno. Non sto nella pelle perché ho aspettato anni per poter rivedere questo capolavoro di Jonathan Larson (dopo aver sentito anche Tick, tick…. BOOM! sono sempre più convinta che quell’uomo fosse un genio). Si abbassano le luci e "Vigilia di Natale a New York…" è un sogno che si avvera… mi sembra di essere tornata indietro nel tempo anche se adesso so molte più cose, conosco le canzoni (non tutte perché nel cd italiano ne mancano un sacco e so solo la versione inglese), conosco i personaggi, gli attori, la storia… Come sempre arrivata alla morte di Angel sto già piangendo come una fontana… ma che bello essere di nuovo dentro Rent. Alla fine dello spettacolo scopro l’esistenza di un fanclub: e chi se l’aspettava?! Appena arrivo a casa (notte fonda) accendo subito il computer e invece di andare a letto leggo il forum. Mi sento a casa, anzi, io che pensavo di essere una delle poche persone patite di Rent, scopro che ci sono tantissimi ragazzi che ne sanno molto più di me… mi sembra di essere l’ultima arrivata, ma tutti mi accolgono subito come se fossimo vecchi amici. A oggi non sono ancora riuscita ad andare a un Rent-raduno, ma spero che prima o poi ce la farò…

Thank you, Mr Jonathan Larson!

Quanti ricordi... Sono poi tornata a vedere Rent a Roma a novembre dell'anno scorso, 2009: compagnia "amatoriale" che tanto amatoriale poi non era visto che più della metà del cast vive di musica e teatro. E' stato meraviglioso... e la mia prima volta in inglese. Due sere consecutive, mi sono fatta entrambi gli spettacoli; teatro microscopico, impalcatura stile muratore (strabella e molto evocativa), band dal vivo (figata assurda), recitato in italiano (perfetto), canzoni in lingua originale (senza sottotitoli, o sopratitoli che dir si voglia), Over the moon riadattata. Insomma, uno spettacolone! Mi spiace soltanto che non l'abbiano più riproposto (ad eccezione di una terza sera a cui purtroppo non sono riuscita a partecipare).
E adesso è il nostro momento, il mio momento, il mio sogno (beh, uno dei tanti, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, no?): Rent, il mio Rent e faccio parte del cast! Abbiamo creato anche un blog per condividere tutto il percorso di creazione, dal nulla allo spettacolo vero e proprio (che dovremmo portare in scena nell'ottobre del 2011): "525600 minutes", il nostro tempo per preparare Rent, il nostro TimeForRent.

So che è presto per chiudere il bilancio del 2010 visto che siamo solo ad ottobre, ma un parziale lo posso azzardare. Se il 2009 era stato un anno difficilissimo, ma sotto il 90% dei punti di vista uno dei più belli, il 2010 è cominciato come l'anno più brutto che ricordi... però è andato migliorando fino a diventare quasi perfetto: ho lasciato indietro una persona falsa ed egoista e un finto amico che si è rivelato uno stronzo di prima categoria, ho quasi terminato l'università, ho guadagnato un gruppo in cui cantare, ho rimediato una parte in Rent, è nata Olivia, ho ancora con me le mie amiche e ho ritrovato l'amore della mia vita che avevo perso per strada tanti anni fa.
Alla fine l'"amico" stronzo una cosa giusta l'ha detta:

"Come si fa a non essere ottimisti?"